“25 aprile: le radici della nostra democrazia”

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Sala dei Notari – Perugia, 28 aprile 2025

   

Nella splendida cornice della Sala dei Notari di Perugia si è svolto ieri, 28 aprile, il convegno “25 aprile: le radici della nostra democrazia”, promosso dal Comune di Perugia per celebrare la Festa della Liberazione e riflettere sull’attualità dei valori della Resistenza, coinvolgendo in particolare le nuove generazioni.

Hanno partecipato all’incontro:

Mario Tosti, Presidente della Deputazione di Storia Patria per l’Umbria;

Jacopo Paffarini, Ricercatore di diritto pubblico comparato all’Università degli Studi di Perugia;

Emanuela Costantini, Professoressa di storia contemporanea all’Università degli Studi di Perugia;

Marco Poggioni, Presidente della Consulta provinciale degli studenti di Perugia.

Il dibattito è stato moderato da Andrea Ferroni.

I temi affrontati

Aprendo i lavori, Andrea Ferroni ha ricordato che il 25 aprile non è soltanto una data storica, ma un richiamo permanente alla responsabilità civile di ognuno, sottolineando l’importanza di contrastare ogni forma di odio, violenza e negazione dei diritti.

La Sindaca Vittoria Ferdinandi, rivolgendosi ai giovani, ha esortato a non accettare passivamente le ingiustizie del mondo, ma a riscoprire la forza della resistenza attiva, distinta dalla resilienza passiva. Ha richiamato il monito di Antonio Gramsci a non essere mai indifferenti e ha ricordato che la nostra Costituzione deve essere vissuta e difesa ogni giorno affinché i diritti non restino “lettera morta”.

Mario Tosti ha accompagnato il suo intervento con immagini concesse dalla fonoteca dell’ISUC, illustrando opere di Andrea Maori e Sonia Merli dedicate al 25 aprile.

Tosti ha ricostruito il 20 giugno 1944, data della Liberazione di Perugia, proponendo un parallelo storico con il 20 giugno 1859, giorno dell’insurrezione risorgimentale. Attraverso diari e documenti dell’epoca, ha descritto il clima cittadino nei giorni immediatamente precedenti l’arrivo delle truppe alleate: una città prevalentemente festosa e accogliente, pur con la presenza di sentimenti contrastanti dovuti ai vent’anni di indottrinamento fascista che avevano profondamente segnato le coscienze, specialmente delle giovani generazioni.

Emanuela Costantini ha raccontato la storia della partigiana perugina Mirella Aloisio, sottolineando il ruolo cruciale delle donne nella Resistenza. Le donne non solo offrirono supporto ai partigiani, ma parteciparono direttamente alla lotta armata e alla pianificazione delle azioni, contribuendo in modo determinante alla conquista dei diritti che oggi le generazioni possono esercitare.

Marco Poggioni, Presidente della Consulta provinciale degli studenti, ha aperto il suo intervento citando la poesia “La madre del partigiano” di Gianni Rodari, ricordando che oggi gli studenti possono essere partigiani senza sacrificare la loro vita, difendendo i valori della libertà.

Poggioni ha posto l’accento sull’importanza della scuola come luogo di conoscenza, diversità e confronto, denunciando le nuove forme di “fascismo” che limitano l’accesso al sapere. Ha definito l’attività della Consulta come esempio di democrazia attiva e resistenza culturale, ribadendo che il vero antifascismo oggi si costruisce quotidianamente attraverso il pensiero critico, il dialogo e l’impegno collettivo.

La riflessione di Jacopo Paffarini

Jacopo Paffarini ha sottolineato come la parola “Liberazione” implichi una scelta netta: non sono ammesse ambiguità o neutralità.

Nel suo intervento ha spiegato che la nostra Costituzione, scritta da chi ha combattuto contro il fascismo, è il fondamento della democrazia italiana e il presidio dei diritti fondamentali, che garantiscono la vera libertà.

Ha ricordato che la Costituzione va letta e vissuta nella sua interezza, senza riduzioni o strumentalizzazioni, perché ogni diritto — dal diritto al lavoro a quello alla salute, dall’istruzione alla libertà di espressione — è parte di un disegno coerente di emancipazione.

Paffarini ha inoltre evidenziato i pericoli attuali che minacciano la democrazia, come la restrizione dei diritti e l’aumento delle diseguaglianze, invitando i giovani a riscoprire e difendere i principi fondamentali della nostra convivenza civile sanciti nei primi articoli della Carta, a partire dall’uguaglianza e dalla partecipazione effettiva alla vita politica, economica e sociale del Paese.

L’importanza del 25 aprile per le nuove generazioni

Il convegno si è chiuso con un messaggio chiaro e condiviso: il 25 aprile è una memoria viva, un impegno a non abbassare mai la guardia contro ogni forma di oppressione e di ingiustizia.

Per i giovani, il ricordo della Liberazione non è un semplice omaggio al passato, ma una scelta quotidiana di partecipazione, di difesa dei diritti, di costruzione di una società fondata sulla libertà, sulla democrazia, sulla pace.

È attraverso l’esercizio critico della memoria, la valorizzazione delle diversità, il coraggio di prendere posizione contro l’indifferenza che si rinnova ogni giorno il senso della Resistenza.

Il Comune di Perugia, attraverso questa iniziativa, ha voluto trasmettere alle nuove generazioni l’eredità preziosa del 25 aprile: non solo una data da commemorare, ma una strada da percorrere insieme, con la consapevolezza che la libertà va difesa, custodita e costruita ogni giorno.