“Droga e alcol: preoccupano i dati sul disagio giovanile”

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Il consigliere Paola Fioroni (Lega Umbria) chiede alla Regione “un ruolo proattivo nella risoluzione delle criticità”

“Secondo le stime nazionali, aumentano i consumi di alcol e sostanze stupefacenti nella fascia giovanile della popolazione. Ho chiesto all’assessore Luca Coletto di consolidare il ruolo proattivo della Regione Umbria al fine di promuovere le opportune alleanze per raggiungere obiettivi condivisi di contrasto al fenomeno e di risoluzione delle problematiche esistenti, attraverso politiche mirate e convocando una sorta di ‘Stati Generali sul tema del disagio giovanile’”.

   

Così il consigliere regionale Paola Fioroni (Lega Umbria – vicepresidente dell’Assemblea legislativa).

“Dall’ultima Relazione sulle tossicodipendenze, depositata dal sottosegretario Alfredo Mantovano ai presidenti di Camera e Senato – spiega Fioroni – nel 2022, rispetto all’anno precedente, aumentano le morti per droga, aumentano i consumi nella fascia giovanile dal 18,7% al 27,9% soprattutto di cannabinoidi sintetici e NPS e come fonte principale di acquisto il mercato del web. Un altro dato preoccupante è legato al consumo dell’alcol che vede interessati nell’anno circa 1 milione e 900 mila studenti di 15-19 anni. Per oltre 780 mila studenti (33%) si è trattato di un consumo elevato che ha portato all’intossicazione alcolica e, tra i 18-24enni, la quota di quanti si sono ubriacati nell’ultimo anno è circa il 50%. Aumentano anche i dati su quei comportamenti a rischio legati all’uso della tecnologia – prosegue l’esponente leghista – come il gioco d’azzardo che nel 2022 ha interessato circa la metà degli studenti della fascia 15-19 anni per non parlare dei nuovi fenomeni come il ghosting o il ritiro sociale volontario. Il primo, nel 2022, ha coinvolto oltre 850 mila studenti mentre sono circa 55 mila gli studenti che sono rimasti isolati per oltre 6 mesi. Tutto ciò conferma quanto già avevo sottolineato in un precedente intervento (https://tinyurl.com/fioroni-giovani [1]), chiedendo alla comunità tutta di tornare ad essere responsabile dei nostri giovani e del loro disagio, partendo dalle famiglie, dalle istituzioni, dalla scuola, per coinvolgere tutti i soggetti del privato sociale, l’associazionismo, le società sportive, le forze dell’ordine, le aziende sanitarie, gli enti locali. C’è la necessità – afferma Fioroni – di superare la normalizzazione dell’abuso di ritrovare il rispetto della legalità, la cultura del rispetto di sé e degli altri, accanto a norme severe e controlli serrati anche su chi vende alcolici ai minorenni. Occorre maggiore educazione all’uso dei social e una rete che sappia funzionare al meglio per prevenire e contrastare abusi ed episodi ferali che vedono protagoniste ragazze e donne, vittime di quella che non è solo un’emergenza, ma un fenomeno strutturale, quale la violenza che si manifesta in modi e aspetti multiformi e talvolta subdoli. Ci vogliono pene certe e rigide, ma anche una cultura che sappia eradicare in maniera strutturata certi stereotipi e discriminazioni latenti. Dobbiamo consolidare il ruolo di comunità educante che sappia tessere relazioni fra i protagonisti del sistema e faccia delle relazioni lo strumento per parlare con i giovani in modo chiaro, continuativo e mirato, in grado di porre in essere azioni concrete. Ci sono tante buone prassi già esistenti a livello territoriale, dobbiamo condividere esempi educativi mirati e virtuosi. Su questo punto – conclude il consigliere della Lega – ho sollecitato un impegno diretto da parte della Giunta regionale”.