“Liste di attesa, la propaganda della Proietti non supportata da atti e impegni concreti”, lo dichiarano i consiglieri regionali di opposizione
“La presidente Proietti prende in giro i cittadini umbri. L’annuncio propagandistico della disponibilità nelle agende di prenotazione di oltre 30.600 posti nelle liste di attesa non è supportato da fatti concreti. Non c’è alcuna traccia dell’adozione di un documento che formalizzi tale impegno, non esiste prova di atti amministrativi da parte della Giunta regionale che muova in tal senso”. Lo dichiarano i consiglieri regionali di opposizione Paola Agabiti (FdI), Nilo Arcudi (Tesei presidente-Umbria civica), Matteo Giambartolomei (FdI), Enrico Melasecche Germini (Lega), Eleonora Pace (FdI), Laura Pernazza, Andrea Romizi (FI), Donatella Tesei (Lega).
“Numerose sono le criticità esistenti dal punto di vista della trasparenza sulle quali i cittadini pretendono risposte. Non è specificato – spiegano i consiglieri di opposizione – quale sia il budget impiegato, come venga suddiviso tra risorse destinate alla sanità privata e quali al comparto pubblico e quali siano le tempistiche stabilite. Non è per nulla chiaro come siano state reperite le disponibilità di personale, macchinari e strutture. Così come non è stato spiegato se in questi processi siano state coinvolte le forze sindacali e il personale sanitario o se sia stato fatto tutto in maniera unilaterale, con approccio autoritario e senza confronto preventivo con le parti in causa. Stando alle parole della Proietti presumiamo si stia agendo in regime di proroga alle convenzioni previste dal precedente governo regionale, scadute tra l’altro a dicembre 2024 e a lungo criticate dalla sinistra anche in campagna elettorale con tanto di megafono sotto gli ospedali”.
“Oggi – continuano – veniamo a sapere che il ricorso alla sanità privata convenzionata non è più il problema, ma è diventato la soluzione, visto che anche la Proietti ne sta facendo ricorso e, a quanto pare, in maniera più massiccia rispetto al passato, forse perché allarmata dalla cifra storica di prestazioni sospese, ben 80mila, quasi il doppio rispetto a qualche mese fa. Allo stesso tempo abbiamo appreso soltanto dell’esistenza di una mail della direzione salute e welfare della Regione Umbria che sembrerebbe chiedere alle due USL di rivolgersi a cliniche private, poliambulatori e centri diagnostici privati per lo smaltimento delle prestazioni. Insomma, la macchina della propaganda della sinistra sembra essersi inceppata sui dati reali e sulle numerose testimonianze di cittadini che ad oggi non riescono a prenotare una prestazione sanitaria. Le promesse della Proietti – concludono – non trovano alcun riscontro nella realtà e questo scappare di fronte alle domande dell’opposizione e bocciare una semplice richiesta dell’iter amministrativo seguito, non fa che alimentare i nostri dubbi”.